Le donne contano

Educazione e Formazione finanziaria per le donne

Quale è la differenza tra educazione e formazione?

Il termine educazione deriva dal latino “e-ducere”, che letteralmente significa “tirare fuori”. L’educazione infatti serve a “tirare fuori” dal bambino e dall’adoscelente quelle qualità necessarie per la vita all’interno della società di appartenenza. Attreverso l’educazione all’individuo vengono trasmessi i valori e le regole di comportamento condivise nel gruppo familiare e sociale di cui fa parte. A seconda della cultura cambieranno i valori e i metodi di trasmissione degli stessi. Le discipline che si occupano di studiare i processi educativi sono la pedagogia, la psicologia e, più in generale, le scienze dell’educazione e della formazione.

La formazione serve allo sviluppo di nuove capacità e abilità nella persona adulta. .  La formazione diviene in quest’ambito un vero e proprio investimento sul “capitale umano”, i cui frutti sono visibili sia sul breve periodo, come aumento della produttività, che sul lungo periodo, come sviluppo del potenziale. Un piano di formazione necessita di una fase preliminare di analisi dei fabbisogni degli individui, dei ruoli e dell’organizzazione in generale. Indipendentemente dal metodo utilizzato, la formazione non è una semplice trasmissione di nozioni, ma un processo il cui ruolo è fondamentale lungo tutto l’arco di vita della risorsa umana.

C’è una differenza di genere nell’ottenimento di risultati professionali?

Lo dimostra una recente analisi di Morgan Stanley Research, che ha messo a punto un indicatore – Holistic Equal Representation Score (HERS) – per valutare le aziende più attente alla parità di genere: l’indice tiene conto di fattori come la percentuale di donne nei cda o nel ruolo di dirigenti e manager ma anche le specificità a livello di settore o regione.

Ebbene, ne è emerso che, a livello globale, le aziende attente alla parità di genere hanno sovraperformato rispetto ai loro pari meno diversificati del 3,1% all’anno negli ultimi otto anni. Tradotto: oltre a essere socialmente più corretto, investire sulle aziende che puntano sulle donne in media rende di più.

In questo contesto si inseriscono le iniziative di Banca d’Italia. «In Banca d’Italia abbiamo creato una struttura che è il nuovo servizio dedicato all’educazione finanziaria, che possa contribuire allo sviluppo nel Paese di tutti quei programmi che possano portare le donne italiane in una posizione di maggiore consapevolezza» sottolinea la vice direttrice generale, aggiungendo quanto sia importante agire anche sul fronte dell’occupazione femminile: «Se tutte le donne, soprattutto con elevate competenze, potessero partecipare al mondo del lavoro, questo avrebbero un impatto sul Pil e sulla crescita del Paese davvero notevole. E in questo momento di crisi diventa importante».

Il progetto con Soroptimist

Aiutare le donne a gestire la loro situazione economica per colmare il divario di genere che in Italia, più che in altri Paesi, esiste tra adulti. Questo l’obiettivo dell’iniziativa “Le donne contano. Un percorso di educazione finanziaria pensato per le donne”, varata nell’ambito di un protocollo di intesa tra il Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria, Banca d’Italia e Soroptimist International, l’associazione di donne impegnate nel sostegno all’avanzamento della condizione femminile nella società e nel mondo del lavoro.

Sono 27 anni che lavoro nel mercato finanziario, da 17 come indipendente e ritengo essere fondamentale formare durante il nostro rapporto di collaborazione. Solo l’informazione può aiutare a scegliere meglio per sé e per la propria famiglia.

A tal proposito vi invito a guardare il corso costruito da Banca d’ Italia che ha come obiettivo quello di eliminare la differenza di genere.

Quello che Conta.

Ottobre è il mese dell’educazione finanziaria e ci tengo a segnalare che il  Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria ha lo scopo di promuovere e coordinare iniziative utili a innalzare tra la popolazione la conoscenza e le competenze finanziarie, assicurative e previdenziali e migliorare per tutti la capacità di fare scelte coerenti con i propri obiettivi e le proprie condizioni.

È stato istituito nel 2017 con Decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e con quello dello sviluppo economico, in attuazione del Decreto Legge n. 237/2016, convertito in Legge n. 15/2017, recante “Disposizioni urgenti per la tutela del risparmio nel settore creditizio”. è costruito dal ministero dell’economia, perché chi sa di più è più protetto!

Consulente finanziario autonomo indipendente.

Iscritto all’albo Unico dei Consulenti Finanziari Autonomi con delibera nr.1081 del 18 aprile 2019.

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